Tuesday, November 29, 2011

l’inerranza della bibbia

L'inerranza della Bibbia
L’inerranza (l’assenza di errori nella sostanza) della bibbia è un dato per i credenti, nonostante compresenza in essa di verità ed errori.
Ciò vuol dire che questa pur scritta su ispirazione di Dio da uomini di varie epoche,contiene errori materiali ,pur rimanendo inalterata la sostanza e cioè il suo messaggio.
Secondo i Fondamentalisti tutto ciò che è scritto nella bibbia è da ritenersi esatto lettera per lettera,parola per parola ” la bibbia e una lettera di Dio fatta sotto dettatura” dicono alcuni. Dall’altra parte i riduzionisti affermano erroneamente si tratti solo di leggende e miti . Due eccessi quelli del fondamentalismo e del riduzionismo che vanno spiegati.
Leggendo la bibbia con attenzione si notano varie discrepanze: per esempio il racconto della genealogia di Gesù del vangelo di Matteo e di quello di Luca presentano delle differenze evidenti. Un altro esempio i soldati del Faraone che inseguono gli ebrei al momento del passaggio del mar rosso sono descritti come seicento, nei versetti successivi si parla invece di tutto l’esercito.
Nell’avvicinarsi del diluvio salgono su l’arca si dice solo di due coppie di animali poi successivamente dopo qualche rigo si parla di sette.
Per fare ancora un altro esempio nella bibbia si dice che nel fegato dell’uomo ha sede il coraggio, nei reni l’intelletto, nel cuore le emozioni, nel sangue la vita tutte espressioni da considerarsi figurative. La Bibbia non è dunque un fedele resoconto di avvenimenti,un trattato storico.
Secondo alcuni movimenti fondamentalisti la storia del mondo animale ha solo cinquemila anni, arrivano ad affermare che i fossili sono stati disseminati dal diavolo sulla terra per confondere gli studiosi.
La rivoluzione del cristianesimo che non è presente in altre religioni è il passaggio di un credo basato su prescrizioni alimentari o morali ad una religione dove il tutto è reinterpretato e non può essere diversamente dal legislatore stesso: Gesù.
Luigi Fabiano
Cell.3299867366

Saturday, November 26, 2011

il monachesimo

Il monachesimo
La nascita del monachesimo è da far risalire dal 3°al 4° secolo anche, se gli ideali di perfezione cristiana, si diffusero già nei primi secolo. La prima forma di monachesimo fu eremitica ,da eremo che significa deserto e i monaci furono chiamati così dal termine monaco che significa solo. Un ideale di vita appartata dagli uomini e tutta rivolta a Dio,a volte, quindi, per mantenere uno stato di purezza e un contatto più intenso con Dio,a volte dettato dalla necessità di sfuggire alle persecuzioni.. Attorno al’ eremo dove vivevano gli eremiti si formarono degli agglomerati costruiti dai discepoli e figli spirituali degli eremiti. Che quindi tranne in qualche periodo non erano completamente soli.
Il fondatore della vita eremitica è considerato S.Antonio che visse 105 anni nel deserto dell’Egitto come gli altri padri del Deserto,uno per tutti, l ‘ex soldato Romano Pacomio . Con il passare del tempo si passò da una forma eremitica del monachesimo ad una forma cenobitica, cioè comunitaria. Fu Pacomio nel terzo secolo che, dopo, un inizio eremitico della sua missione, fondò il primo Cenobio o Comunità. Da allora molto velocemente la fama dei padri del deserto si diffuse in quasi tutto l’oriente.
San Basilio vescovo,che fu il fondatore del monachesimo orientale, istituì le prime scuole nei monasteri. La sua regola è tuttora in vigore nel mondo delle chiese ortodosse,. come anche la liturgia da lui formulata.
Nel 518 esistevano a Costantinopoli già 77 monasteri di uomini e quasi altrettanto di donne.
San Atanasio vescovo di Alessandria più volte, esiliato dagli imperatori ariani, fu il principale biografo di Sant’Antonio, che fece conoscere le sue gesta in occidente. tanto che la sua fama e la fama degli altri padri del deserto, si diffuse a macchia d’olio in tutto l’occidente. Ciò fu di stimolo per la nascita di monasteri dappertutto .Inizialmente per iniziativa di due padri della chiesa,a Roma san Girolamo e Milano per il vescovo S. Ambrogio. Costoro dovettero conciliare la loro vita monacale con i propri impegni vescovili. Stessa cosa valse per s. Agostino vescovo d’Ippona, che fissò nel 400 le più antiche regole monastiche latine. Egli diffuse l’ideale monastico in Africa soprattutto. Come molti mistici di allora dovette più volte interrompere la sua vita cenobitica, per andare ad aiutare le comunità di altri fratelli. In altre realtà spesso di vita cittadina per contrastare dissidi,eresie e contrasti in seno alle chiese sparse qua e la. I monaci inoltre si occuparono di evangelizzare,civilizzare e convertire i popoli barbari. S. Agostino battezzò 10.000 angli. Non mancarono però le critiche della vita monacale considerata troppo estrema e intransigente anche da alcuni vescovi, che cercavano di scoraggiare tale fenomeno. Eppure con i monaci inizia la pratica della direzione spirituale e dell’esame di coscienza. Attraverso tali strumenti formarono vescovi e predicatori negli anni bui delle invasioni barbariche.
I Monaci furono considerati da alcuni, come “parafulmini di Dio”. Essi furono coloro che attraverso i secoli preservarono l’immenso il patrimonio letterario del mondo antico, attraverso gli scriptorium , laboratori di scrittura a copiatura e moltiplicarono i testi messi a disposizioni di tutti nelle biblioteche dei monasteri. Inoltre perpetuarono la santa messa e l’ufficio divino. Attorno ai monasteri, soprattutto in occidente, si formarono agglomerati, centri urbani. Furono costruiti ponti e strade. Le rendite dei monaci che avevano disboscato e bonificato i terreni in cui furono costruiti i monasteri e le zone circostanti, usarono le stesse, oltre che ai bisogni delle loro comunità, per sostenere ospizi ed ospedali. La civiltà occidentale che si formò in quei secoli, segui la traccia del lavoro dei monaci. San Benedetto da Norcia fu elevato patrono dell’Europa da Paolo VI° ed operò strenuamente, mentre nelle provincie dilagavano le orde dei barbari, conciliando la romanità e il vangelo.
I barbari rozzi ed incivili vennero civilizzati, evangelizzati e ammansiti da tanti monaci benedettini che si sparsero per buona parte dell’allora mondo conosciuto.
La pratica delle buone maniere a tavola fu una pratica inventata e diffusa dai monaci. I terreni circostanti i monasteri e di proprietà di questi ,furono affidati alla cura di contadini a cui venne richiesto solo un terzo dei raccolti.
Allora in conclusione possiamo affermare che i monaci ,sono considerati i padri della civiltà occidentale, anche se oggi molti, se ne sono dimenticati….
Luigi Fabiano

Sunday, November 20, 2011

il messico e la chiesa

Il Messico ed la chiesa cattolica
Il Messico Paese a maggioranza cattolica, fu colonizzato ed evangelizzato dalla Spagna. E a sigillare e a confermare la evangelizzazione spagnola del paese c’è dopo pochi anni, La Madonna che appare nel 1531 Guadalupe al giovane indios Cuan Diego, un povero contadino la cui immagine rimase poi impressa miracolosamente, sulla effige della Madonna stessa a Guadalupe . In tale località è sorto un santuario, che è diventato meta di pellegrinaggi, punto di riferimento per tutti i cattolici dell’America Latina. La nascita dello stato messicano indipendente è quindi l’unione fra colonizzatori e colonizzati,dovuto dal miracolo della fede ed in particolare dalle apparizioni di Guadalupe. I colonizzatori spagnoli del Messico e un pò di tutta l’America latina apportando in linea di massima, sviluppo e prosperità, garantiìrono agli indigeni molti diritti a differenza di quanto scritto per secoli dagli storici,che ne hanno costruito una leggenda nera. La verità che i popoli indigeni dell’america latina soggiogati dai Maya e dagli Atzechi preferirono spesso allearsi con gli invasori spagnoli.
Con l’inizio del 1800 in Messico sale al potere una classe politica laicista , che si richiama a valori illuministici, che considera i cattolici oscurantisti e servi del papa. Tale classe politica permetteva solo il culto della messa. Dal 1926 al 1929 i cattolici che a seguito della colonizzazione diventarono maggioranza, si opposero al governo messicano a causa delle restrizione che gli venivano imposte . Tanto è che nel 1927 la chiesa messicana prese una decisione storica , quella di sospendere la somministrazione dei sacramenti,(unica manifestazione di culto allora concessa) come atto di clamoroso,mai avvenuto nella storia della chiesa, contro un governo che vietava tanti diritti ai cristiani. Tale governo reagì in modo feroce a questo gesto e programmò, la fine dell’identità cattolica dei messicani,l’identità guadalupana, con la chiusura di tutte quelle istituzioni, che erano state create dal mondo cattolico(dalle scuole, agli ospedali, gli orfanotrofi ecc..).La protesta del vasto mondo dell’associazionismo cattolico,che vedeva presente una forte azione cattolica. Dapprima fu pacifica, poi assunse i connotati di rivolta armata popolare,di una insorgenza, anche se fu soffocata con il sangue. La conseguenza più grave fu la morte di 500.000 persone fra i quali, sacerdoti,insegnanti e molti Cristeros ciò coloro che organizzarono l’insorgenza armata contro il governo. Inoltre ci fu il saccheggio di tutti i beni del mondo cattolico. .L’unica voce che si elevò contro queste persecuzioni fu quella del Papa,di allora. Solo nel 1992 si stabilirono relazioni diplomatiche tra la santa sede e il governo messicano. C’è inoltre da ricordare che il primo viaggio apostolico di Giovanni Paolo II° fu in Messico. Il governo messicano prima che il papa si recasse, in visita, gli chiese di vestire per l’occasione abiti normali ,ma lui non accettò ed andò vestito di bianco come sempre.
Luigi Fabiano
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Cell.3299867366

Gli ospedali e la chiesa

Gli ospedali e la chiesa
L’istituzione di strutture ospedaliere e di cura e di accoglienza, per ammalati e pellegrini, fu una delle prime realizzazioni gestite dal mondo cattolico.
Inizialmente benefattrici famose a Roma come Fabiola e Marcella, si occupavano non solo di realizzare tali opere con i loro soldi, ma di cercare ammalati di ogni tipo per le strade nella piazze, ovunque. Poi i vescovi ed alcuni mistici s’impegnarono fortemente in tal senso. Con le invasioni barbariche i luoghi dove venivano prestate la maggior parte delle cure mediche erano i monasteri, soprattutto quelli Benedettini, che già al tempo della loro fondazione su indicazione dello Stesso San Benedetto, dovevano essere presenti i servizi infermieristici gratuiti.
La cura dei malati in qualunque istituzione cattolica, è sempre stata gratuita fino alla nascita degli ospedali moderni affidati allo stato .
I monaci giravano spesso per le strade per assistere e fornire soccorso a chi non aveva nessuna possibilità di cura. In ogni caso chi bussava ai monasteri sicuramente veniva accolto,veniva assistito in tutto , sino alla completa guarigione,. I monaci furono i primi erboristi,i primi farmacisti i Europa.
Passato il periodo delle invasioni ed il medioevo gli ospedali ricevettero un impulso grazie anche agli ordini religiosi, alle confraternite,alle congregazioni religiose. Una per tutte la Misericordia, che nacque nel mille e duecento. E si occupava di accompagnare i malati dalle le loro abitazioni agli ospedali. Con l’inizio dei pellegrinaggi in Europa e in terra santa lo sviluppo degli ospedali, si concentrò fondamentalmente lungo le vie dei pellegrinaggi(Roma,Santiago De Compostela,Gerusalemme).
In Italia lo sviluppo sociale dunque è nato fondamentalmente dal basso e cioè dalle confraternite religiose. Un esempio Tangibile. Nella città di Milano nel 1200 esistevano ben 14 ospedali gestiti da enti religiosi.
Luigi Fabiano

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le origini dell'universita'

L’origine delle università
E’ risaputo che la nascita delle università è un istituzione nata sviluppatosi in contesti cattolici. in Europa e grazie allo stimolo e la supervisione della chiesa cattolica. Nulla di simile è stato concepito in altre culture e popoli. La prima università nacque a Bologna per iniziativa di un gruppo di studenti mossi dalla passione ,all’ardore e il desiderio nei confronti dello studio. Si perchè in origine la parola studio significava forte desiderio di sapere e uno dei significati del termine cultura era quello di coltivare se stessi e le propria virtù.Il primo rettore dell’università di Bologna fu uno studente. La chiesa come per tutte le altre università sorte nel medio evo mise a diposizione degli studenti le biblioteche dei monasteri benedettini che già dal sesto secolo per volere di San Benedetto erano obbligatorie. I libri e i manoscritti dove studiare erano costosissimi e si potevono prendere in prestito. Inoltre dato che non vi erano inizialmente strutture per tenere le lezioni la chiesa mise a disposizione degli studenti cattedrali,chiese per svolgere le lezioni.
Sin dal principio le università erano connotate da un sistema che permetteva anche agli studenti poveri e meno agiati di poter accedere agli studi. Per esempio lo studente povero poteva coprire le spese copiando manoscritti e rotoli,per conto della stessa università.La chiesa garantì sempre la libertà e l’indipendenza da qualsiasi ingerenza
Tanto che in alcuni casi il papa stesso dovette intervenire sui vescovi locali per evitare la loro ingerenza sull’insegnamento universitario. I professori erano nominati dagli studenti e la loro retribuzione era stabilita dagli stessi in relazione alla qualità degli insegnamenti.
La parola universita’ deriva dal termine che indicava un gruppo di studenti il cui principio era porsi nella direzione giusta per comprendere la verita’ e vivere l’universalità o l’ universale,termine che equivaleva la parola cattolico. Chiamare quindi le istituzioni universitarie, università degli studi ,equivaleva a definirle allora come cattoliche,non c’era bisogno di specificare. Dire Università cattolica allora significava ripetere due volte il termine.
La seconda università nacque in Europa a Parigi per iniziativa non degli studenti ma dei professori i magistri.
La terza universita’ in ordine di tempo nacque a Napoli per iniziativa imperiale allo scopo di formare essenzialmente funzionari del Re.
Eppero’ i titoli di studio rilasciati da essa non ebbero il riconoscimento nelle università di Parigi e di Bologna.Con i secoli e soprattutto l’unita’ d’ Italia tutte le università nate per volere della chiesa vennero statalizzate perdendo l’autonomia che esse avevano in passato.
Al momento della riforma protestante esistevano ottantuno università di cui trentatrè possedevano un privilegio papale e quindici un privilegio imperiale e venti l’uno e l’altro.….
Per Lutero e i protestanti in genere la cultura doveva essere un bene spendibile sempre in modo pratico e concreto,non ritenendo essi che lo studio potesse essere una semplice passione per il sapere e la contemplazione.